Valeria Ferraro

Photographer
  
Idomeni - Transit
Location: South Italy
Nationality: Italian
Biography: Valeria Ferraro is a freelance photographer based in Italy, focusing on social and political issues. Contributor for SOPA Images (works published on Welt, Liberation, Internazionale, Il Manifesto, Die Zeit online, CNN, and others). She is... MORE
Public Story
Idomeni - Transit
Copyright Valeria Ferraro 2024
Date of Work Aug 2015 - Sep 2015
Updated Jun 2018
Location Idomeni, Greece
Topics Activism, Borders, Civil Rights, Documentary, Editorial, Environment, Homelessness, Human Rights, Illegal Trafficking, Immigration, Islam, Isolation, Loss, Migration, Minority, Motherhood, Oppression, Parenting & Family, Peacekeeping, Photography, Photojournalism, Politics, Relationships, Reporting, Stock, Terrorism, War, Womens Rights, Youth



Dall'estate un flusso continuo di persone, fino a più di 5000 al giorno, arriva ad Idomeni, piccola cittadina nel nord della Grecia, diretta verso la Macedona e, da lì, verso l'Europa. Si tratta di siriani ma non solo, nei gruppi che arrivano da Atene e dalle isole vi sono anche curdi, pakistani, iraniani e africani. 

Il transito non è sempre garantito. A fine agosto, come in questi giorni, la notizia della chiusura del confine da parte del governo macedone ha scatenato proteste e scontri tra i rifugiati e le forze dell'ordine. Tuttavia, dalla fine dell'estate diverse associazioni umanitarie (UNHCR; Medici Senza Frontiere) hanno allestito dei campi per provvedere assistenza medica e punti di sosta ai rifugiati mentre associazioni locali e gruppi di volontari portano cibo e bevande, fornendo un aiuto prezioso soprattutto durante la notte. 

Le foto mostrano la situazione al confine, all'inizio dello scorso ottobre, dopo la notizia dell'arrivo di circa 4000 persone ad Atene e, poi, ad Idomeni. Per tutta la notte è stato continuo l'arrivo di siriani e altre persone del Medio Oriente mentre alle prime luci dell'alba quelli dall'Afghanistan e dall'Africa. 

Nonostante l'assistenza delle associazioni, gli spazi non erano sufficienti, c'era chi ricorreva a tende montabili, chi cercava di scaldarsi intorno a un fuoco, chi intorno a quel fuoco si addormentava. 

Sempre i membri delle associazioni e i volontari organizzavano i gruppi che avrebbero attraversato il confine e così, ad un ritmo lento e costante, il transito è andato avanti per tutta la notte. Tuttavia c'è chi è rimasto, sostando per più giorni in quella striscia di terra diventata un limbo indefinito .

Da fine novembre, Idomeni è tornata al centro delle notizie di cronaca: la Macedonia ha innalzato una barriera per consentire il passaggio solo a siriani, afghani ed iracheni, i cosiddetti rifugiati di "guerra" mentre gli altri, i "migranti economici",  per protesta sono arrivati a cucirsi la bocca.

Con l'aumentare della tensione, le autorità sono arrivate ad intimare lo  sgombero del confine, chiedendo l'aiuto della Frontex ma, nonostante molte persone siano già state rimandate ad Atene, c'è chi resta ancora sul confine, in una situazione di stallo che il ministro greco per le migrazioni, Mouzalas, spera di poter risolvere senza ricorrere alla violenza e allestendo dei campi intorno a Salonicco.


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