Log in to hire Andrea

Andrea Mancuso

Photographer
  
Il cuore di Taranto
Location: San Donato Milanese
Nationality: Italy
Biography: "Una fotografia non è né catturata né presa con la forza. Essa si offre. È la foto che ti cattura." (Henri Cartier-Bresson)   Raccontare una storia, ognuna narrata attraverso gli occhi. Documentare,... MORE
Public Story
Il cuore di Taranto
Copyright Andrea Mancuso 2024
Date of Work Dec 2015 - Dec 2015
Updated Mar 2023
Location taranto
Topics Photography, Photojournalism, Travel
Il cuore di Taranto è un’isola, un battito vecchio di almeno mille anni. Un cuore che iniziò a pulsare con l’imperatore bizantino Niceforo II, che prese a ricostruire la città sull’isola. L’idea era quella di una difesa da eventuali sbarchi dal mare di nuovi invasori, visto che nel passato era già accaduto. Vennero costruiti vicoli stretti, postierle, pendii, acquedotti e salde mura. Niceforo rese inoltre più bassa la costa lungo il Mar Piccolo per consentire ai pescatori di praticare facilmente il loro lavoro Sorsero i pittaggi, quartieri abitati da pescatori e marinai, e negli anni anche da artigiani, mercanti, negozianti, vetturini, speziali. Una città viva, che pulsava tra i suoi angusti spazi, dove i raggi di sole sembravano solo una speranza.

Taranto vecchia è un posto speciale. Percorrendo le sue strade, si ha l’impressione di trovarsi in un mondo a parte, in un’atmosfera diversa, per nulla simile a quella che si respira altrove. Addentrandosi dell’isola, ci si accorge di quanto sia facile passare da uno scorcio mozzafiato ad un altro: dal mare a strapiombo dalla ringhiera di Corso Vittorio Emanuele II, alle architetture di chiese e palazzi d’epoca, dal fascino antico delle colonne del Tempio di Poseidone, a quello quotidiano dei balconcini delle case, da cui pendono lenzuola e capi di biancheria variopinta. Ci si riscalda nei ristoranti, nelle piccole trattorie, o davanti ad una puccia, in uno “spuntino” improvvisato di mezzo pomeriggio.

All’epoca della grande industrializzazione, la città aveva un problema di sovraffollamento, inasprito dalla creazione dell’Arsenale della Marina Militare. La popolazione tarantina venne progressivamente assorbita in questo nuovo settore, il che non rendeva più necessaria la sua permanenza sull’isola.

Tamburi sorge appena dopo aver attraversato il ponte Punta Penna, uno dei due collegamenti dell’isola alla città. E’ il rione che da sempre ha ospitato gli operai della grande industria siderurgica (l’Italisider prima, l’Ilva poi), un’altra città dentro la città dei due mari. Il mercato del sabato richiama un gran numero di persone anche dai quartieri vicini, in un trionfo di bancarelle, nelle quali si può acquistare qualsiasi cosa, frutta, pesce, vestiti, fino ad arrivare agli arredi per la casa, come specchi, comodini e mobili. Ci si ubriaca quasi da dimenticare lo sguardo delle finestre, da tutto intorno ti fissano coi loro bordi colorati di rosso, come mascara su malinconici occhi.

Perché il cuore di Taranto è nella sua gente, nella loro cordialità. Lo senti battere al Mercato del pesce oltre il ponte girevole, nelle voci che riempiono l’aria, nei gesti come rituali ripetuti a memoria, così affascinanti che rapiscono. Batte al molo tra i pescatori a riva, o nelle barche appena ormeggiate, cariche di collane ornate da cozze che ondulano sinuose a mezz’aria, mentre vengono depositate sulla terra ferma, per essere lavorate e portare al mercato poco distante.

Se si passeggia nel periodo natalizio, è facile imbattersi in scale appoggiate su muri antichi. Ai loro piedi c’è sempre qualcuno a tenerle salde, per facilitare il compito dei più intraprendenti in cima, indaffarati nel sistemare le luminarie. Così, dopo un breve saluto, ci si ritrova ad essere invitati nel circoletto del vicolo a bere birra, ascoltando le storie dell’isola a deliziare gli avventori. In qualsiasi periodo dell’anno, non mancano i bambini che sbucano dai vicoli, o che giocano a calcio nelle piazzette che vi si aprono a forza.

È qui il cuore di Taranto, in una sera di inizio dicembre, avvolti nelle giacche per il freddo, seduti su sedie di plastica. Negli occhi le foto che scorrono sulla parete, nelle orecchie le parole cariche di passione delle persone che a turno illustrano i propri progetti fotografici, così diversi tra loro, ma tutti accomunati da un solo spirito, riportare Taranto alla sua antica, palpitante, unica bellezza.
LinkedIn Icon Facebook Icon Twitter Icon
688

Also by Andrea Mancuso —

Story

Wheelchair Ultimate, World Beach Ultimate Cup

Andrea Mancuso / Rimini
Story

Portraits

Andrea Mancuso
Story

Estate sforzesca

Andrea Mancuso
Story

POQ @Macao

Andrea Mancuso
Story

Open City, distretto dell'inclusione

Andrea Mancuso / Milano
Story

Sessa Aurunca/Nocera Inferiore

Andrea Mancuso / Napoli
Story

Sarajevo

Andrea Mancuso / Sarajevo
Story

Stella Burns Live @ La Scighera

Andrea Mancuso / Milano
Story

A Milano apre Eufemia, uno spazio multifunzionale per stare insieme

Andrea Mancuso / Milano
Story

Grammichele

Andrea Mancuso
Story

Lignano Sabbiadoro, WWUC 2023

Andrea Mancuso / lignano sabbiadoro
Story

Wheelchair Ultimate

Andrea Mancuso / Milano
Story

Arles

Andrea Mancuso / Arles
Story

Dalla pancia della balena guardo la luna

Andrea Mancuso / cesano maderno
Story

Basta morti nel Mediterraneo

Andrea Mancuso / Milano
Story

“Giù le mani dai nostri figli e figlie!” Presidio a Milano contro le discriminazioni

Andrea Mancuso / Milano
Story

Identikit di un desiderio

Andrea Mancuso / Cinisello Balsamo
Story

Swanz The Lonely Cat & Alessio Lega Live @La Scighera

Andrea Mancuso / milano
Story

Trans Lives Matter, marcia a Milano

Andrea Mancuso / milano
Story

The time has come

Andrea Mancuso / milano
Story

CarovaNaga

Andrea Mancuso
Story

“On the road” Artemakia

Andrea Mancuso / milano
Story

Circonferenze 2021

Andrea Mancuso / Rho
Story

"Boa" Circo Rasoterra

Andrea Mancuso / milano
Il cuore di Taranto by Andrea Mancuso
Sign-up for
For more access